Poliomielite
Esiste un vaccino che viene somministrato nel primo anno di vita insieme alle altre vaccinazioni obbligatorie (formulazione esavalente). Il calendario vaccinale prevede richiami a 6 anni e nell’adolescenza (12-18 anni) con il vaccino combinato quadrivalente (difterite, tetano, pertosse e poliomielite).
La maggior parte delle persone con età superiore a 18 anni non necessita della vaccinazione antipolio; tuttavia, alcuni adulti possono essere a maggior rischio per la malattia perché viaggiano in aree del mondo dove la poliomielite è endemica, per motivi professionali (laboratoristi, personale sanitario) o per una maggiore possibilità di contatto con il virus.
Da cosa mi vaccino?
La poliomielite è una malattia infettiva molto contagiosa causata dal poliovirus, un microrganismo trasmesso per via oro-fecale tramite ingestione di acqua o cibo contaminati o attraverso saliva e goccioline emesse con tosse e starnuti di persone infette sintomatiche e asintomatiche. Nel 90% dei casi la malattia decorre in modo asintomatico, ma nell’1% dei casi il virus colpisce il sistema nervoso centrale distruggendo i neuroni motori e inducendo una paralisi che, nei casi più gravi, diventa totale. La paralisi colpisce solitamente le gambe, ma in passato (prima dell’introduzione della vaccinazione obbligatoria) erano comuni anche le paralisi dei nervi cranici e soprattutto la paralisi del diaframma, il principale muscolo della respirazione. In questi casi i pazienti erano costretti a vivere il resto della loro vita in una macchina chiamata “polmone d’acciaio”, in quanto non erano più in grado di respirare autonomamente. In caso di paralisi permanente, il danno si ripercuote sull’accrescimento con uno sviluppo dell’arto paralizzato inferiore rispetto a quello sano, possibili deformità articolari per l’errato appoggio del piede e relativi difetti della postura di tutto il corpo (scoliosi). Ancora oggi esistono aree endemiche (Afghanistan e Pakistan); tuttavia, grazie alla vaccinazione estensiva ed obbligatoria promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) negli anni Ottanta del secolo scorso, molti Paesi sono già stati dichiarati polio-free. Nonostante gli enormi progressi ottenuti nei confronti della malattia, la presenza di anche solo un caso di infezione comporta un rischio di importazione del patogeno per tutti gli altri Paesi; per questo motivo è necessario mantenere una copertura vaccinale adeguata anche nei Paesi polio-free.
Pagina aggiornata il 25/05/2023