Papillomavirus (HPV)
Esiste un vaccino preventivo che protegge dai ceppi più pericolosi del virus.
Nel calendario vaccinale la vaccinazione è raccomandata negli adolescenti di entrambi i sessi. Inoltre, è previsto anche un programma di recupero per le donne fino a 26 anni e per gli uomini fino a 18 anni.
Recenti studi hanno evidenziato il vantaggio di somministrare il vaccino anche alla popolazione adulta o già infettata dal virus. Infatti, il vaccino nei soggetti che hanno già contratto l’infezione potenzia l’immunità naturale incrementando la risposta immunitaria nei confronti del virus, e assicura una protezione a lungo termine.
Si sottolinea l’importanza di somministrare la vaccinazione nei pazienti ad alto rischio di infezione.
Da cosa mi vaccino?
Il papilloma virus umano si trasmette per via sessuale; occasionalmente, il virus può essere contratto anche per contatto diretto con cute o mucose non integre (in presenza di tagli, lacerazioni, abrasioni). L’infezione da HPV è molto frequente nella popolazione, infatti, si stima che fino all’80% delle persone sessualmente attive si infetti nel corso della vita. Il rischio di infezione è aumentato in soggetti con difetti del sistema immunitario, in soggetti che presentano lesioni causate da malattie infettive sessualmente trasmissibili e in soggetti che praticano condotte sessuali a rischio (es. numero elevato di partner sessuali).
Ad oggi sono stati identificati oltre 100 tipi diversi di HPV umani e, tra questi, alcuni sono in grado di provocare malattie sia benigne che maligne. La storia naturale dell’infezione è fortemente condizionata dall’equilibrio che si instaura fra ospite e virus. La maggior parte delle infezioni è transitoria, perché il virus viene eliminato dal sistema immunitario prima di sviluppare un effetto patogeno. La patologia da HPV può interessare diversi epiteli: cute, apparato respiratorio, apparato genitale, apparato digerente.
I tipi di HPV a basso rischio oncogeno possono provocare lesioni locali, ossia verruche (condilomi o papillomi) della cute e delle mucose.
I tipi di HPV ad alto rischio oncogeno sono in grado di provocare lesioni pre-cancerose fino al cancro. La persistenza dell’infezione virale è la condizione necessaria per l’evoluzione verso il cancro. Le zone del corpo interessate sono le vie respiratorie superiori (laringe, faringe, lingua, tonsille, palato, naso) e i genitali maschili e femminili (glande, pene, scroto per l’uomo, perineo, vagina, utero, cervice uterina per la donna). Si stima che, nella donna, il DNA dell’HPV sia presente nel 99,7% dei carcinomi del collo dell’utero.
È importante ricordare che per la salute della donna è fondamentale aderire anche al programma di screening per il tumore del collo dell’utero tramite il pap-test (prevenzione secondaria).
Pagina aggiornata il 25/05/2023